venerdì 30 novembre 2012

FACCIO UN'ECCEZIONE



Clint Eastwood
Mi sono chiesta più volte come mai tante donne trovino attraenti uomini molto più grandi di loro. Faccio l'esempio della Gregoraci. Niente contro Briatore, ma mi chiedo perchè una ragazza cosi giovane possa essere attratta fisicamente da un uomo così tanto più vecchio di lei.
E' una carenza affettiva? La ricerca di una figura paterna? A me in quarantatreanni non è mai successo. Ma oggi ufficialmente ammetto che potrei fare un'eccezione. Macchè George Clooney o Richard Gere...quest'uomo in foto -e che uomo- è classe 1930! E che nessuno mi prenda in giro, Cazzarola!

 
 

sabato 24 novembre 2012

Paladina della Giustizia


E' proprio vero, che sia un vecchio film, una canzone dimenticata, un luogo inesplorato e a seconda dei gusti, il pene più lungo o la bocca più larga al giorno d'oggi la Tv e il Web sono diventati la nostra finestra sul mondo. Quando queste ricerche sono volontarie va tutto bene, quando ci si inciampa per sbaglio le cose cambiano. Ieri mi è capitato per ben tre volte.

La prima è stata con quel Tg di merda che sta sul sesto tasto del telecomando,  quello che inizia per Studio e finisce per Aperto e che è specializzato prevalentemente in gossip, si diletta in servizi semigiornalistici e usa filmati su animali torturati per fare salire l'indice di ascolto. 
Deve esserci una scuola specializzata che insegna loro sia la postura che devono adottare -vedi Salvo Sottile-, sia quell'incalzante timbro di voce ansioso sempre in modalità "la fine del mondo è vicina" e sia le musiche giuste da adattare ai servizi strappalacrime. E' uno stile americano diciamolo.
Quindi, lasciamo agli americani ciò che è degli americani, per cortesia!
Cmq parte il filmato dove questa donna riceve da un sconosciuto un violento
"schiaffo del soldato" e mi cade a terra come un birillo. A me si gela il sangue. Tiro dietro qualche imprecazione anche perchè il servizio che ne segue mi informa, invece, che un gruppo di mamme ha fatto togliere un enorme cartellone di Belen perchè ritenuto offensivo nei confronti dei bambini. Mavàcagheeer...

Nel pomeriggio continuo il mio cazzeggio sul web e mentre guardo divertita la notizia di questa famiglia asiatica alla quale hanno costruito tutto intorno la loro abitazione una superstrada, altri servizi mi distraggono e vedo così un agente che viene circondato da dei tizi. Ad un certo punto uno dei tre gli sferra un calcio di karatè in pieno volto. Incomincia a salirmi il malumore.

La sera mi metto su fb....cercando di trovare relax, evitando le foto dei cani da vivisezione e comincio a girovagare qua e la. Oh! mi dico. Un video! Sarà qualcosa di carino e sopratutto divertente.
La durata è di circa 4 minuti che a me sono sembrati un'eternità.
C'è una tipa seduta sul letto, davanti a lei un bimbo di neppure un anno, presumibilmente il figlio. Il video inizia col bimbo che piange. La cosa più logica che una donna, neanche una madre, una donna in una situazione del genere ha l'istinto di fare è quella di prendere quella povera creatura in braccio e coccolarla. Lei invece non faceva altro che prenderlo a cuscinate in testa, a dargli pizzicotti su braccia e gambe e più questo cucciolo urlava più questa stronza lo torturava. La cosa più raccapricciante era che chi filmava non è intervenuta. Una cosa disumana!

A quel punto il sangue mio ribolle e penso che se esistesse la lampada di Aladino uno dei miei Tre desideri sarebbe quello di diventare La Paladina della Giustizia. Me ne andrei in giro per il mondo con la mia tuta tutta luccicante ed attillata e con il mio grande mantello nero a scovare questi esseri immondi, per fargli male allo stesso modo, solo dieci volte tanto. Gli renderei pan per focaccia perchè sono dell'idea che gente cosi cattiva non dovrebbe esistere da nessuna parte. Poi ritorno alla realtà e mi metto a riflettere, troppo, come al solito.

Così prendo ad analizzare ogni singolo caso.

Del primo video mi chiedo come faccio a sapere io, quello che è successo anche solo dieci minuti prima. Che ne sò che non abbiano litigato per uno stupido parcheggio?
Come posso avere la CERTEZZA ASSOLUTA che "a me non può succedere" ?Sono una manciata di secondi, secondi che cambiano la vita per sempre. Ma penso anche che Nessuno di noi ha questa certezza. E questo è spaventevole.
Allora forse, prima di condannare quest'uomo, dovrei condannare questo sistema, la società perchè ci fa vivere male anche la quotidianità e la nostra
rabbia diventa così incontrollabile al punto tale che la sfoghiamo contro la prima persona che ci capita a tiro?

Il secondo video mi fa supporre che la cocaina possa essere una causa scatenante di questo genere di violenza e dedurre così che, se il tipo non era perfettamente in sè (non lo giustifico, sia chiaro) al momento dell'aggressione non lo si dovrebbe neppure condannare perchè il suo stato psicofisico era alterato.
Allora forse, prima di condannare quest'uomo, dovrei condannare questo sistema, la società, perchè ha fatto diventare anche l'uso della cocaina uno status symbol alla portata di tutti e favorendo il dilagarsi di questa violenza con conseguenze devastanti?

L'ultimo video potrebbe anche essere stato girato per dimostrare che questa donna non è in grado di gestire suo figlio, trattandosi magari di una depressione
post-parto. 
Ed allora, infine, prima di condannare questa donna, non è che forse dovrei condannare questo sistema, la società perchè non segue in modo adeguato le persone che necessitano di cure, quelle persone che, se non vengono aiutate, da sole non riescono a guarire?

Con la mia analisi, quindi, la ragione andrebbe a sfavore di tutti i miei principi e a favore di assassini, ladri, pedofili e violentatori perchè ogni singolo fatto grave che accade nel mondo dovrebbe prima essere analizzato sotto ogni aspetto e solo dopo giudicato definitivamente.
Certo, la giustizia si fa nei tribunali. Ma la legge funziona poi così a dovere? Io parlo di giudizio morale. Invece ci hanno abituato a guardare solo in superficie, la Tv, i giornali, il web, NON ci hanno mai dato la possibilità di riflettere perchè è più facile in questa maniera. Siamo esattamente come questi carnefici/vittime. Istintivi, senza controllo e senza valori perchè la società, il sistema è proprio così che ci vuole.
Fast, speed, e sopratutto facilmente riciclabili.

Come Paladina della giustizia usando sia l'istinto che la ragione fallirei in ogni caso.




mercoledì 21 novembre 2012

On the road (again) ....with a Virago


Dovrò tornare dal parrucchiere. 
Il metodo -tifaccioicapellicomelifannoaBelen- non è che funzioni con tutte. Per prima cosa Io non ho i capelli lunghi come lei.

Two months ago:
Sono scura di capelli, scurissima. Troppo. E sono decisa.Voglio cambiare...oggi stesso. Tipico di noi donne. Cerco un parrucchiere che mi ribalti la testa senza appuntamento. Niente. Poi mi viene in mente una scuola. Me ne hanno parlato tutte molto bene e dato che sono le allieve/i che fanno i tagli e piega costa relativamente poco. E vaaai!
Mi ci infilo dentro. Riviste appese ai muri a mò di office casting, ragazze giovani e sprintose e Personal Hairdresser gay ne fanno un luogo Mega Fashion. Un minuto dopo punto il dito su una di loro e dico LI VOGLIO DI QUEL COLORE!
  
Per farli così ci vuole l'appuntamento, è un lavoro lungo e costa parecchio. 
Allora no. Possiamo incominciare col schiarirli, se vuoi. Va bene. Iniziano così a scrutarmi i capelli. (non tagliatemeli tanto perchè vorrei farli crescere). 
Il Personal Hairdresser, che invece costa un botto, con un pettine mi cotona tutti i capelli per aria, passa il decolorante a caso su tutte le punte e cosa che NON dovrebbe fare assolutamente mi pratica uno scalpo al coppino. Tra me e me ho pensato che questo metodo casereccio di tingere i capelli me lo sarei potuto fare da sola a casa e avrei anche risparmiato. 
Vabbè che sono tornati di moda gli anni 80, i colori fluo e i glitter ma la mia testa pareva un Ananas. Uscita dal salone ero indecisa se tornare a casa ballando come Truciolo o se passare prima in concessionaria a comprarmi una Virago. Tra amici e parenti quel taglio ha avuto un successone ma per i miei gusti è stato fin troppo trendy. 




Oggi, a due mesi dal fattaccio i miei capelli (fortunatamente) stanno piano piano ricrescendo ma questa mattina mi sono guardata nello specchio dell'ascensore e ciò che ho visto riflesso non è stato per nulla incoraggiante....



lunedì 19 novembre 2012

UN ILLUMINANTE POMERIGGIO NOIOSO


Film, film e film. E dire che ne ho una valanga -presi quasi tutti da internet- ma chissà perchè preferisco tenerli chiusi in un portacd e continuare a guardare quelli che mi propina la Tv. Sò già le trame, come vanno a finire, chi muore, chi è l'assassino ma ogni volta mi piazzo davanti allo schermo e li guardo come se fosse la prima volta.

Della mia collezione privata ho il periodo in cui devo vedere solo l'Horror, quello in cui mi sento Radical-Intellettuale e vado solo a trame d'essai anche se quest'ultime, in realtà, sono state quasi tutte archiviate perchè peggiorano la mia depressione. Ho già lei che mi fa vedere il mondo e la vita in maniera cosi complicata, introspettiva e decisamente TRISTE, che non sento più quel bisogno irrefrenabile di sentire un attore e/o attrice bisbigliare quando recita una parte.
Ho il periodo dove ho forte il bisogno di piangere e vado coi drammatici o la De Filippi (peccato che sia finita) e quello dove invece devo ridere a crepapelle con Frankenstein Junior. 
Questi periodi però difficilmente si intersecano tra di loro, per questo ho creato il Pomeriggio Noioso.
Usufruisco di questo giorno per decidere quale stato d'animo voglio raggiungere senza che interferisca MAI con gli altri. Quindi tengo qualche film sul computer per tappare queste giornate (sopratutto quelle piovose) dove una calda coperta di plaid, una tazza di caffè annacquato, qualche porcheria spaccafegato e snacks al formaggio (magari non proteici) me ne conciliano la buona visione.
Tra questi film in archivio uno in particolare ha più spesso destato la mia curiosità, tanto che ne avevo visto l'inizio ma poi mi sono detta appunto "me lo tengo per guardarmelo con più calma quando sarò dell'umore giusto" e invece, guarda caso, proprio sabato scorso questo stramaledetto film lo hanno dato in Tv.
Era già iniziato e io che ho fatto?
L'HO VISTO!!!                                
Grazie al FilmStramaledetto da ieri ho un groppo alla gola. 
PERCHE' QUESTO NON E' IL PERIODO DEI FILM DRAMMATICI!

Comunque, il mio nodo alla gola è qui e non va giù perchè quel segnale, quel messaggio subliminale che spesso l'essere umano cerca sotto svariate forme e modi a me si è presentato a mò di pellicola e mi ha dato quella risposta ad alcune domande che la mia mente si sta ponendo da un pò di tempo. E tutto a causa di un bizzarro comportamento che una persona, a me molto cara,  manifesta ultimamente. Questo suo modo di fare dall'esterno è visto quasi come un vaneggiamento, e ammetto che anch'io spesso l'ho pensato. Ma ora riflettendo mi sono resa conto di quanto invece sia tormentato e logorato. E ho capito.
Perciò, in attesa di rigustarmi ogni singola immagine, ogni singola frase di questo stupendo film dall'incantevole fotografia affermo definitivamente che:
La Libertà d'animo di ogni individuo non ha prezzo e in questo caso specifico, non sarò certo io ad ostacolarne la ricerca personale.
D'altronde, anche Gianni Bella cantava "Non si può morire dentro".
Bhè? Che ha Gianni Bella che non va?


Il film in questione è "Into the Wild"
di Sean Penn e  le musiche sono di Eddie Vedder. La pellicola racconta la storia autobiografica di Chris McCandless.
Non aggiungo altro alla trama se non che il luogo del "Bus 142" è diventata meta di pellegrinaggio come la tomba  di Jim Morrison a Pere Lachaise.

"La felicità è reale solo quando condivisa"
Chris McCandless. 










venerdì 16 novembre 2012

ARIANNA - Apro/Chiudo Parentesi


Apro parentesi.

Non ho mai avuto grandi amici. Tantomeno alle elementari.
La maggior parte dei miei compagni mi ha sempre preso in giro e non sapendo rispondere a nessuno di loro me ne sono sempre tornata a casa con la coda tra le gambe, piangendo.
 
-Siiii-iiii lo ammetto. Da piccolina (da piccolina ho detto!) andavo a piangere da mamma spesso. Anzi spessissimo-.

Nella mia classe, inutile dirlo, c'era la più bella della scuola. Arianna.
Lei era tutto quello che avrei voluto essere. Non solo era bionda e bella, ma era pure intelligente. In ogni materia scolastica era tra le migliori, nell'ora di disegno sapeva usare la matita per creare paesaggi e persone come nessun'altro di noi era in grado di fare, si esprimeva bene ed era sempre al centro dell'attenzione.
Di Tutti.
Viveva con i genitori e la sorella più piccola in un grande appartamento dove la moquette regnava sovrana. Aveva una stanza tutta per se, un cane, pesci rossi, tartarughe d'acqua, c'era persino la camera solo per i giochi e le feste più belle si tenevano sempre a casa sua.
A queste feste TUTTO era perfetto.
Striscioni, tovaglioli, palloncini colorati, la megatorta con la scritta Buon Compleanno, musica e giochi a tema come la Caccia al Tesoro e il Gioco della Bottiglia che, da noi femmine era tanto atteso  perchè era solo una banale scusa per riuscire a poter baciare sulla bocca il più bello della classe.
E' stupido aggiungere che quando IO ero una delle penitenti non baciavo nessuno. A me dicevano di nascondermi in qualche parte della casa o saltare su di un piede per venti/trenta volte.
Però, posso ammettere che...quando Arianna non faceva comunella con le altre compagne di classe diventava pure simpatica. 
A riguardo, un felice ricordo dai colori pastello sta attraversando la mia mente. E' bel pomeriggio d'estate ed io, Arianna e sua sorella ci mettiamo il costume, ci infiliamo i braccioli ed insieme entriamo nella sua vasca da bagno colma di bagnoschiuma e qui ci immaginiamo di nuotare in piscina come Esther Williams.

Per quasi vent'anni quindi, ho avuto un bel ricordo di questa persona e ho creduto/sperato che nonostante fossimo -come posso dire?- di un ceto sociale diverso, lei avesse apprezzato in qualche modo la mia compagnia.
Ai giorni nostri con la venuta di Facebook, è stata una delle prime persone alle quali ho pensato e sentito il bisogno di cercare.

Cosi, digitando il suo nome nella barra "Cerca i tuoi amici" lei mi appare. Come la Madonna. Sempre bella, sempre bionda, due figli altrettanto stupendi (maschio e femmina... eh bhè...) e un marito SuperMegaManager di 'StàCippa'.
Le chiedo quindi l'amicizia. Senza pretendere chissà che cosa.
Sappiamo tutti che Facebook è il metodo più semplice e veloce per riallacciare vecchie conoscenze, ritrovare appunto compagni di scuola o d'avventure, e spulciare nella vita privata altrui senza necessariamente avere l'obbligo di incontrarsi, che per me, si può praticamente dire perfetto.
Ricevo la conferma di amicizia. Contentissima mi preparo a scriverle una lettera di risposta per chiederle come sta, cosa ha fatto in tutti questi anni e raccontarle brevemente della mia vita e informarla di come la cosa avesse procurato in me una gioia atavica riconducibile appunto all'infanzia.
Questa lettera non è mai giunta a destinazione. Non mi ha dato neppure il tempo di scriverla perchè nel giro di quarant'otto ore lei mi aveva già tolto dalla sua lista di amici.
Forse curiosando nella mia pagina si è resa conto che non ho fatto nessuna brillante carriera, che sono rimasta una semplice middle-class e magari questo non avrebbe giovato alla sua immagine. O forse, avrà semplicemente pensato che, dopo tutti questi anni le avrei potuto chiedere in prestito il DolceForno. Fatto sta che l'illusione che mi ero creata per circa un ventennio in un attimo è svanita.
E qui lo ammetto, sono rimasta esterrefatta come un tonno congelato.

(E sono già salite a Due le illusioni svanite. Questa però non ha fatto Booom! come la Dyane Verde Acqua).

 Chiudo parentesi.

mercoledì 7 novembre 2012

Three-Days Tour


Ho approfittato del DeadDay per andare a trovare Madre per qualche giorno. 
E' consuetudine di noi figli chiamarla scherzosamente in questa maniera perchè pronunciare Madre ha un che di imperativo, e questo imperativo le calza a pennello. Madre è una figura possente anche esteticamente e per quanto mi riguarda è una colonna portante della mia vita. 
Ma per favore, non mi si deve immaginare come quella che chiama mammina per ogni minima cosa, anzi.
Purtroppo tra il lavoro, la pigrizia, il portafogli e qualche centinaia di chilometri di distanza la vedo in carne ed ossa due volte l'anno o quando c'è qualche morto in famiglia da sotterrare.
Per il resto ci ingegniamo con la nuova tecnologia che spazia dai post e msg su Facebook alle videochiamate Skype.
Quindi con il dito in convalescenza che ostacola il mio lavoro quotidiano ho deciso di prendere la palla al balzo e con Bro siamo andati a trovarla.
Madre vive vicino al mare e si sposta quotidianamente a piedi, bici o autobus ed anche se ha la patente non è automunita.
Quando arriviamo noi figli perciò, in particolare Bro che scende più spesso di me, lei sente la necessità di fare il 3DaysTour.
In che consiste il 3DaysTour?
Sono tre giorni dedicati esclusivamente a centri commerciali, casa del sapone, casa della scarpa, casa del cane e gatto, casa del mobile, casa del bagno, sempre e comunque alla ricerca di qualche acquisto voluminoso. Come il tapis roulant di Decathlon dell'estate appena passata.
L'Ikea no, non è prevista ma solo perchè non è ancora arrivata da quelle parti.
La meta finale del tour è sempre il cimitero. 
Qua la nostra lista di parenti reincarnati in mosche e lombrichi è abbastanza lunga da richiedere la classica pergamena ingiallita con le X disegnate sopra per riuscire a scavarli, ehm...scovarli.
Ovviamente non si trova in quella parte di cimitero ombreggiata (in questo caso mi è andata bene perchè siamo a novembre) che hanno file di pini e panchine a costeggiare i monumenti. NO! Tutto il nostro parentado è sparpagliato in uno spiazzo enorme quanto La Piazza Rossa di Mosca e dove si è circondati esclusivamente da terra e croci tutte uguali. E non si ha nessun punto di riferimento a meno che non si possegga una bussola, o Madre appunto. 
Chi in genere si salva da tutto ciò è nostra sorella minore, ma solo perchè in auto occuperebbe troppo spazio che invece viene utilizzato quasi sempre per caricare galloni e galloni d'acqua.
Ma nonostante tutto, il 3DaysTour è talmente diventato un abitudine che il giorno che non dovesse più esserci per qualche ragione, sono sicura che potrei sinceramente sentirne la mancanza.


martedì 6 novembre 2012

Il maschio vigoroso


Sono un maschiaccio per natura e sono certa che la mia femminilità è apparsa come un ectoplasma al momento della mia nascita per poi svanire quando ho vagiUrlato  -Perchè cazzo mi avete tirato fuori che stavo bene dov'ero?!-
Sono un maschiaccio per natura perchè la mia camminata (quando Psycopeppa non è nell'aria) assomiglia tanto a quella di uno schiacciasassi che pressa ogni cosa che gli si para davanti e se vi è capitato di essere stati travolti tra le bancarelle di un mercato c'è la possibilità che mi abbiate incrociato.

Anche le mie dita sono prevalentemente dei maschi.
Quelle della mano destra, in particolare, sono dei maschi perchè lavorano come un uomo. Sanno usare il trapano, sanno fissare una ventola al soffitto, sanno riparare fili e prese elettriche, si dedicano al montaggio dei mobili Ikea, riparano tapparelle e fanno tanto altro ancora.
Il mio anulare destro un tempo era un maschio bello e vigoroso.
Si è sempre organizzato in tutto, ma in quest'ultimo anno non ne ha voluto proprio più sapere di funzionare a dovere e ha cominciato a scioperare.
Forse stufo di essere trattato come uno schiavo dato che tutte le sue amichette della mano sinistra se ne stanno tuttora sempre li a guardare con le dita conserte, ha deciso di farmela pagare. 
E' stata più volte una sua consuetudine, per esempio, quella di tenersi lo spazzolino, il pettine o la forchetta tutti per se. Altre volte ha preferito aprirsi in un unico scatto improvviso proprio di fronte ad una tazzina di caffè. L'impatto che ne conseguiva era paragonabile ad un CrashTest, solo applicato sull'unghia. Ma la più imbarazzante di tutte è quando decideva di bloccarmi le monetine in mano al momento di pagare la cassiera del supermercato.   
In pratica, a differenza di tutte le altre quattro dita della mano destra il mio vigoroso anulare non aveva più nessuna intenzione di ascoltarmi. E se gli andava di stare piegato non c'era verso di farlo rimettere sull'attenti, a meno che non chiedessi aiuto alle cinque dita della mano sinistra che, essendo tutte femmine, con movenze sensuali cercavano di convincere il maschio più vigoroso del mio team a raddrizzarsi.
Il giorno che gli ho spiegato che così non si poteva più andare avanti e che le cinque donzelle non erano disposte a fargli da badante per il resto della loro vita, ha ammesso con grande dispiacere che la sua potenza, la sua energia non era più quella di una volta e che in pratica sentiva che stava invecchiando.
Sono andata perciò a farlo visitare da un ortopedico il quale e mi ha detto che il poverino soffre semplicemente di Dito a scatto. 


Tale sistema può essere grossolanamente paragonato al cordino di una tenda, alla carrucola e agli anellini che sostengono la tenda stessa: il cordino deve scorrere liberamente per aprire e chiudere la tenda. La prima di queste pulegge, denominata A1, perde completamente la sua elasticità e si restringe sino a impedire lo scorrimento tendineo e bloccare il movimento del dito.


 

Dopo qualche mese di attesa finalmente mercoledi in Day Hospital il mio dito maschio è stato rimesso in sesto.
Per lui non ho fatto colazione, ho indossato solo la mia carne e un camicie bianco con tre miseri laccetti, ho preso un sacco di freddo in una sala operatoria e ho smaltito l'anestesia per via....vabbè ci siamo capiti.
Ora la mia mano dovrà stare fasciata e in degenza per altri 15gg. ma lui già si muove e sembra dirmi -Sono ringiovanito- 
Sono certa che ritornerà il maschio bello e vigoroso che è sempre stato.