giovedì 23 maggio 2013

Pedro-pedro-pedro-Pedro-Pè


Stasera salterò la cena perché sono stata invitata a vedere The Voice.
E ci vado.
Metto la parrucca bionda?

  No Kermit! E' inutile che canti. Tu non sei invitato!

 

martedì 21 maggio 2013

Un Outlet particolare


D'accordo che non prendo la metropolitana da parecchio
ma questa pubblicità mi ha fatto
letteralmente strabuzzare gli occhi.
 
Ma il portachiavi è un omaggio per i parenti
o per il defunto?
 
 

domenica 12 maggio 2013

sabato 11 maggio 2013

Odore di Buono


...Tra un gioco e l'altro mi abbraccia forte forte e a me si apre il cuore...

In questo blog, non si parla mai di pappe, vagiti, pannolini, tette gonfie (quelle purtroppo c'è l'ho a prescindere), notti insonni e ciò che concerne il mondo delle mamme.
Non sono mai stata mamma, che devo raccontare a riguardo?
Nonostante questa mia lacuna, tra il marasma che mi circonda in questo periodo non tutto è da considerarsi negativo.

Tra queste c'è il Ciccio(bello).
Il Ciccio è il cucciolo del quale mi occupo quando i suoi genitori si prendono la loro serata libera. 
A pochi giorni dalla sua nascita odorava già di buono e ora, che sta per compiere due anni, io lo considero un ometto.

I bambini sono un' universo bellissimo e lui, con la sua presenza, mi da la possibilità di scoprire questo mondo fantastico che muta di giorno in giorno.
Sì, perché può capitare di sfogliare insieme le pagine di un libro e che le figure  lui non le distingua neppure. Dopo una settimana quello stesso libro viene riaperto. Questa volta le figure prendono forma e dopo altri quindici giorni quelle stesse figure hanno dei nomi e colori.

La sua passione principale è la cucina e vedere questo gnometto alto neppure quattro spanne intento ad accendere il fuoco, tritare, mescolare, salare, assaggiare e far saltare la cena in padella come Guerrino è meraviglia pura.

UISHHSSH! BRUCIA!

Quando arrivo lui è con la sua mamma in cucina, intento a mangiare da solo. Finito la cena saluta i genitori e viene a giocare con me per tutta la sera. 
Gli parlo come fosse un adulto e ci gioco come se avessi la sua età.
Quando abbiamo finito, se non è particolarmente stanco mi aiuta a riordinare perchè anche i giochi devono andare a fare nanna. Ci scaldiamo un bicchierino di latte e dopo aver giocato con il bagnoschiuma e aver allagato mezzo bagno per lavare mani e denti, prima di metterci il pigiamino, cerchiamo di imparare a fare pipì come i grandi.
Non ha ancora capito che va fatta dentro il buco e non fuori, ma gli do tempo due settimane e sarà già in grado di imparare quando è il momento giusto di aprire la valvola.
Poi andiamo a prendere il cuscino che userà per dormire. Quello di papà o quello di mamma? Difficile scegliere perché li vorrebbe entrambi.
Fatta la sua scelta facciamo tuffare tutti gli amici di Madagascar e Ciuchino nel lettino
perchè saranno loro a fargli compagnia durante la notte.
A questo punto lo tranquillizzo dicendogli che sarò nell'altra stanza a finire di mettere a nanna i suoi giochi e che la sua mamma e il suo papà lo andranno a svegliare l'indomani mattina.

NIENTE LATTE STASERA
Il momento più bello è quando ci salutiamo con tantissimi baci e abbracci. A questo punto lui si sdraia accanto ai suoi amici. Io accosto la porta spengo la luce e dopo cinque minuti, massimo dieci, il mio bravissimo cucciolo dorme beato.
Sono fortunata perché è un bimbo talmente sereno che riesco a gestirmelo senza problemi e fa uscire quella mia parte materna che altrimenti non avrei modo di esternare. 
E' un bimbo sereno perché è circondato da familiari che non sono apprensivi e non gli trasmettono ansie e paure.
Ma soprattutto ha me che gli vuole un mondo di bene e che se lo mangerebbe di baci nonostante i suoi incidenti di percorso.

venerdì 3 maggio 2013

Rampini, Santini e Sneakers


Sono stati giorni carichi.
Tra litigi continui, vestiti infilati in fretta e furia in borsoni, ospitata in una casa che all'interno non possiede nulla di me, ritorni al Campo base e poi ancora litigi, piatti vuoti, venticinque sigarette in tre giorni dopo un anno e mezzo passato senza tabacco, di nuovo borse in terra, una laringite da curare con antibiotici e tanta tanta amarezza, non ho avuto il tempo, o forse la voglia, da dedicare al blog.

Torno per raccontare del mio svarione.
Oggi ho pranzato con una cara amica. Dopo giorni di digiuno quasi completo, il che, tutto sommato non mi sta facendo affatto male, decido di ingurgitare una cotoletta con verdure, becks, caffè e sigaretta. Anzi sigarette.
Seguo l'amica nel suo nuovo studio dove mi presenta le sue simpatiche assistenti e il pomeriggio prosegue tranquillo tra telefonate di clienti, riviste e tante scatole nere impilate.
Poi arriva Lei.
Non posso certo dire di non averla mai conosciuta. Da ragazzina mi venivano spesso gli occhi rossi per colpa sua. Poi gli anni sono passati e mi è capitata di incontrarla solo qualche altra rara volta.
Ma oggi quando l'ho rivista mi sono detta  -cazzomenefregaamè!- e dimenticando la birra, lo stomaco vuoto da giorni, gli antibiotici, gli antidepressivi, le pastiglie della pressione, quelle per la tiroide, quelle degli ormoni e le dieci liquirizie salate mangiate tra una sigaretta e l'altra ho fatto due tiri. Solo due stramaledetti tiri.
Ramazzotti alla radio ha cominciato a tormentarmi le orecchie e la tachicardia invece, ha cominciato a salire in maniera esagerata. Troppo esagerata. 
Ho cercato di non pensarci e mi sono concentrata sui discorsi dell'amica che intanto
ha continuato a spippettarsela.
Ma lei sale....sale....sale... o meglio scende scende scende fino ad insinuarsi nello stomaco procurandomi una forte nausea e sudorazione.
Non voglio dare nell'occhio, dopotutto io l'ho cercata, io l'ho voluta e poi, non era mica la prima volta. Ma....
Ma il relax non arriva.  Chiedo dov'è il bagno.
E quest'ultimo essendo cieco non mi aiuta proprio per niente.

Loro lo hanno chiamato Svarione. In realtà io lo chiamerei un collasso bello e buono o, se vogliamo, meglio dire la coglionaggine di una quarantenne che sapendo di essere piena zeppa di medicinali in corpo non dovrebbe farsi neanche UN tiro di canna!


Rampini, santini e sneakers
A fatica trovo la tazza del cesso ma non mi serve a nulla perché lei sale sale ancora fino a bloccarmi completamente le mani. Corro allora a mettere i polsi sotto l'acqua e mi bagno la fronte ed il collo, ma niente.
Le dita mi rimangono bloccate come rampini da ghiaccio!
Cazzocazzocazzo! Che ci faccio adesso con due rampini?
Rimetto la testa sotto il lavandino ma le forze cominciano a mancare.
Cosi, curva, sudata fradicia e con queste mani a gruccia esco dicendo Ragazze chiamate un ambulanza, perché sto male!
A tutte e tre gli e preso un colpo.

Tra panni bagnati, rassicurazioni, sorsi di CocaCola, l'amica che mi sventola davanti alla faccia, come fosse uno sciamano, il suo polso intriso di verbena e citronella qualcosa si è smosso, ma quelle dita non ne volevano proprio sapere di tornare a raddrizzarsi.
Allorché mi hanno fatto sdraiare con le gambe in aria.
Per un momento ho avuto come l'impressione che la mia amica mi stesse dando l'estrema unzione dato che ha socchiuso le persiane, ha acceso una candela, ha messo della musica di sottofondo. Poi con l'ipad in una mano e Lei nell'altra ha cominciato a leggermi frasi e versi sull'autostima. 
Mezz'ora dopo questo intortamento quelle dieci piccole dita bastarde hanno ricominciato a muoversi e il sudore e la tachicardia sono svaniti.

Posso dirlo? Che bello avere persone che si prendono cura di te!

Prima di andare via mi ha regalato un bellissimo paio di sneakers ed un braccialetto con tutte le Madonne raffigurate, tanto per essere sicura che io e la mia bici sgangherata saremmo tornate a casa sane e salve. 
Tutto è tornato alla normalità.
Certo. Sennò mica avrei potuto scrivere questo post.